sabato 24 novembre 2012
Mandringa
Insieme agli amici della contrada di S.Giusto abbiamo ripulito sia l'area attorno al masso di Mandringa che la fonte sottostante. Più di cinque ore di lavoro, ma il risultato è davvero eccellente!
Grazie ancora agli amici della contrada di S.Giusto per la loro preziosa collaborazione!
domenica 4 novembre 2012
"Grazie ancora..."
Desideriamo “ringraziare” i politici pisani del PD che non
hanno tenuto nemmeno in considerazione la proposta di formare la provincia
PISA-SIENA. Questa ipotesi poteva essere presentata al vaglio del governo. I
numeri sia territoriali sia demografici
avrebbero permesso alla nuova provincia di superare i parametri statali
imposti. Numerose associazioni di Pisa avevano già dato il loro ok e anche
dalla parte di Siena c’era la disponibilità al dialogo. Ciliegina sulla torta
sarebbe stato il collocamento della nostra Città in questa grossa
provincia. CENTRALE. Lo possiamo ben
vedere dalla cartina qui sotto. Enormi i vantaggi che si sarebbero potuti
creare in termini di infrastrutture (strade, ferrovia etc) necessarie al
collegamento tra Pisa e Siena. La nostra Città sarebbe tornata ad essere un
crocevia fondamentale.
Ancora “grazie” a questi splendidi politici che hanno
mostrato un’altra volta come il loro acume politico possa davvero scontentare
TUTTI.
SOS Volterra
lunedì 30 luglio 2012
Avanti Volterra !
Il momento economico che stiamo vivendo ci porta ad essere tutti un po’ più rassegnati e pessimisti. Sarà colpa di questo clima non proprio idilliaco ma ci sembra che alcuni volterrani stiano un po’ smarrendo il senso di quella che senza giri di parole possiamo chiamare “identità volterrana”.
Rifarsi ad una propria identità ed opporsi alla disgregazione continua del nostro tessuto economico e sociale non significa mero tifo campanilistico fine a se stesso, ma significa anche e soprattutto proteggere le qualità, i punti di forza, le risorse, che un territorio possiede, al fine di creare e garantire un futuro per se stessi e per i propri figli. Abbandonare questa identità è infine un torto che facciamo a chi ci ha tramandato le ricchezze che oggi abbiamo.
Il Presidente Napolitano che tanto spesso ci richiama alla nostra identità nazionale, per stimolarci al lavoro e al senso civico, è forse un campanilista egoista? La nostra città, lo ripeteremo fino alla noia, ha una storia e un patrimonio che ci distinguono e che poche altre città possono vantare; una storia fatta di persone che con la loro volontà e identità hanno fatto speciale il nostro Poggio. C’è un dizionario che elenca i grandi volterrani della storia. Ci piace ricordare come molti di loro abbiano vissuto proprio per dare lustro e prosperità a Volterra. Da poco abbiamo perso un grandissimo studioso di Volterra, il prof. Ferrini e solo pochi anni addietro ci ha lasciato un altro grande cultore di Volterra, Monsignor Mario Bocci.
Quest’ultimo scrisse nel 1965 una definizione azzeccatissima della nostra città, da noi e da altri più volte già citata. Ci preme però qui ricordarla: “Volterra è una città. Lo diciamo con orgoglio a tutti i grossi paesoni del contorno. E’ nata Città cioè regno, stato, dominio, comune, repubblica autonoma. Ha un distretto, un contado, una provincia, un episcopio. Ha una storia, una dignità; ha dei confini naturali, etnici. Ha dei nemici. Ha subito delle insidie, ha fatto guerre, le ha vinte, le ha perse, sopporta bene l’usura del tempo…”.
Ricordiamo poi che molte persone sono morte, anche nel recente passato, per difendere Volterra, il suo territorio, la sua indipendenza, la sua libertà; loro hanno dato una altissima testimonianza di cosa voglia dire essere cittadini di una Comunità. Insomma tante persone in questi secoli hanno fatto di tutto per consegnarci una Città degna di questo nome. Addirittura alla fine del 1700 Volterra fu elevata a rango di Città nobile, proprio perché altre località presero il nome di Città ma non si poteva considerare Volterra, per la sua storia, pari a queste “neo città”. Straordinari poi sono i monumenti, le chiese, le mura che i nostri avi ci hanno consegnato proprio per ricordarci l’importanza del luogo in cui viviamo.
Oggi in giro sentiamo sempre più spesso parlare di Volterra come una città al tramonto, una cittadina se non addirittura un paese o borgo. Sentiamo discorsi del tipo “siamo rimasti pochi… dobbiamo accontentarci”, “non possiamo pretendere di avere un ospedale con solo undicimila abitanti” e il mitico “diaaà verai tanto un ci si può fare nulla” e così via; non dobbiamo mai dimenticare come mai siamo rimasti così pochi, né perché Volterra negli ultimi decenni in termini di popolazione è stata decimata. Non possiamo ragionare sul presente e sul futuro senza farci delle domande sul passato e soprattutto non possiamo pensare a Volterra come se la sua condizione si manifestasse da oggi; come ad un paesino residenziale o ad una ridente cittadina collinare costruita nel dopoguerra senza passato, senza storia e soprattutto senza le nostre risorse.
Se cadiamo nella logica attuale dei numeri Volterra non avrebbe più diritto a niente… nemmeno alla Coop! Se ci arrendessimo a logiche aritmetiche non avremmo niente da difendere e tutto ci dovrebbe essere tolto! Secondo noi il ragionamento è tutt’altro: capire come mai è successo tutto ciò e come poter fare a tornare ad essere quello che la nostra città e il suo territorio hanno sempre rappresentato sino a non molti decenni fa.
Che il Paese stia vivendo un momento drammatico, e così Regione e Provincia, non è una giustificazione per subire, immobili, ulteriori tagli e disinteresse; è sbagliato mostrare rassegnazione e accondiscendenza perché chi è stato svuotato per anni e anni non può essere messo sulla stessa linea di chi nello stesso periodo ha beneficiato di sviluppo economico. Alcuni dati per capire meglio: nel 1950 Ponsacco aveva meno di 7000 abitanti ora ne ha quasi 18.000. Pontedera sempre nel 1950 aveva poco più di 19.000 abitanti ora ne ha quasi 28.000. Cascina nel ’50 aveva meno di 30000 abitanti ora ne ha più di 44.000. Addirittura in paesi come Peccioli dove dal 1950 vi fu un tracollo demografico si assiste ad un’inversione di tendenza a partire dagli ultimi dieci anni. E noi… nel 1950 eravamo quasi 18.000 e ora siamo a fatica 11.000 ancora meno del 1861 quando ci fu l’unità d’Italia!.
Una caduta in termini demografici e di servizi pazzesco senza soluzioni di continuità. Però continuano a chiederci di tagliare servizi, accusandoci di essere dei campanilisti, leghisti, o addirittura dei “fascisti” e quant’altro se ci opponiamo a queste logiche. E’ solo da poco che si riparla di viabilità nel volterrano e che si cercano e si trovano fondi per le nostre strade. E’ solo da poco che si lotta per tenere la ferrovia a Saline, per cercare di riparlare un domani anche di ferrovia a Volterra.
E’ da luglio che il nuovo PIP a Saline (non a S. Quirico!!) ha messo a bando i propri spazi. E’ da ora che ci si mette contro la multinazionale che ha solo sfruttato il territorio, è da pochi anni che qualcuno si oppone alla logica dello smantellamento dell’ospedale, perché “tanto siamo rimasti pochi”. (dimenticando lo sviluppo di altri nosocomi intorno a noi che sono stati potenziati con logiche territoriali sconvolgenti). Se ci arrendiamo alla logica dei numeri in cui qualcuno ci ha fatto sprofondare siamo fritti…
Non è campanilismo bieco richiedere di mantenere per il nostro poggio quello che ha sempre avuto, richiedere il rispetto per quella centralità che Volterra ha rappresentato per secoli; non è da invasati richiedere che in una Città come la nostra, con una rete viaria che risale al 1800, siano rispettati servizi fondamentali come l’ospedale. Ritroviamo un po’ del nostro orgoglio. Rileggiamo qualche volta la nostra storia… FORZA VOLTERRANI!
La ripresa passa anche dalla volontà di ogni singolo cittadino di credere nel futuro , di pensare di più ad una logica di sviluppo per Volterra e per il suo territorio e meno ad un sistema egoistico e individualistico che mette in primo piano solo interessi personali.
Ce la possiamo fare…solo se lo vogliamo.
SOS Volterra
lunedì 23 aprile 2012
lunedì 12 marzo 2012
Il perchè di una scelta
Il nostro ospedale sta vivendo un
momento molto difficile. Siamo tutti consapevoli che una grave crisi sta
mettendo a dura prova l’economia mondiale. I tagli alla sanità non mancano,
nemmeno in realtà numericamente più importanti della nostra. Cosa differenzia però Volterra dalle altre
realtà? La recente storia ospedaliera, e non solo, della nostra città è
fatta di continui tagli e “razionalizzazioni”.
La nostra è stata una via Crucis che
ormai affonda le sue radici molti anni addietro. Mentre altri ospedali si
sviluppavano e si ingigantivano il nostro iniziava il percorso di “razionalizzazione” termine che nasconde la malcelata parola “tagli”. Ed ora, come per magia, quando la crisi
attanaglia tutti, anche qui si continua a tagliare.
La “piccola” differenza sta proprio qui, noi siamo arrivati al punto del
non ritorno. Un
posto letto in meno sul poggio significa un danno irreparabile che può portare
alla morte dell’ospedale. Se si toglie 10 a chi ha 100 rimane 90, ma se si
toglie 10 a chi ha 11 rimane 1, praticamente nulla. Naturalmente si dice che
non si toglierà un servizio ma intanto
si accorpa un reparto nell’altro… la finezza è proprio questa, il servizio non viene tolto (per il momento) ma
lo si sposta, e intanto lo si squalifica
e lo si riduce nei numeri.
E’ successo per la Pediatria, per l’Ostetricia ed ora è il turno della Cardiologia. Il tutto naturalmente con altri “condimenti” come la
reperibilità pediatrica nel week end (servizio soppresso dal primo di marzo). Tutto questo viene fatto dall’ASL 5 con
circolari aziendali, talvolta nemmeno gli operatori ne sanno qualcosa. Ci
vengono a dire che dobbiamo stare
tranquilli, che non dobbiamo preoccuparci. Noi
invece siamo molto preoccupati.
Abbiamo iniziato un percorso con un
gruppo di cittadini. Abbiamo già avuto incontri ufficiali con il Sindaco e con
le Organizzazioni sindacali. La nostra
volontà è quella di andare avanti con forme di protesta civili ma forti. Chiediamo la collaborazione di tutti i
cittadini di Volterra, dell’alta Val di Cecina, della Val d’era e di tutte
quelle zone che subiranno un danno con il ridimensionamento del nostro
ospedale. Vi terremo informati.
SOS Volterra
giovedì 1 marzo 2012
ORA BASTA !!!
ORA BASTA!!
L’INACCETTABILE COMPORTAMENTO
DELL’ASL 5 CONTRO IL NOSTRO OSPEDALE HA SUPERATO OGNI LIMITE DI DECENZA!
I
CONTINUI TAGLI PERPETRATI AL NOSTRO OSPEDALE MERITANO UNA PRESA DI POSIZIONE UNITARIA DA PARTE DI TUTTA LA POPOLAZIONE , DI TUTTA LA CLASSE POLITICA
DELLA NOSTRA CITTA’ E DI TUTTA L’ALTA VAL DI CECINA.
ANCHE
I CITTADINI DELLA VAL D’ERA NE SARANNO DANNEGGIATI, PERCHE’ L’OSPEDALE DI PONTEDERA
SARA’ SEMPRE PIU’ OBERATO DI LAVORO E I TEMPI DELLE PRESTAZIONI SEMPRE PIU’
LUNGHI.
LA
NOSTRA “CARA” ASL 5 CI STA PRENDENDO IN GIRO!!
CON
I CONTINUI
TAGLI AL NOSTRO OSPEDALE SI METTE IN DISCUSSIONE LA SUA ESISTENZA …SI CONTINUA A
TAGLIARE, A SMINUZZARE, A PORTARE VIA, A SUON DI CIRCOLARI AZIENDALI
ALTRE
REALTA’ COME LA NOSTRA SI
STANNO RIBELLANDO!
TERRITORI
COME IL NOSTRO CHE DI TAGLI NE HANNO GIA’ AVUTI MOLTISSIMI NON POSSONO
TOLLERARE ALTRE PRIVAZIONI SPECIE IN UN CONTESTO COSI’ DELICATO COME QUELLO
SANITARIO.
E’ INACCETTABILE CHE UNA CITTA’ COME VOLTERRA E
TUTTO IL SUO TERRITORIO VENGANO UMILIATE DA QUESTE SCELTE SCELLERATE E
UNILATERALI.
CHIEDIAMO A TUTTA LA POPOLAZIONE , AGLI
OPERATORI SANITARI, A TUTTE LE FORZE POLITICHE E SINDACALI DI RENDERSI
DISPONIBILI AD UNA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO I TAGLI CHE L’ASL 5 STA
ATTUANDO
NON
RESTIAMO A GUARDARE!
Sos Volterra
venerdì 10 febbraio 2012
Un nuovo Corso di Archeologia
Dopo
il successo dell’anno scorso abbiamo deciso di riprovarci; così dal mese di
Marzo prossimo daremo il via alla seconda edizione del Corso di Archeologia che
si terrà ancora presso la Casa Torre Toscano.
L’anno passato i partecipanti
sono stati quarantadue ed è stata sufficiente una unica sessione: quest’anno, se necessario, avremo la
possibilità di fare due sessioni e ci sarà quindi la possibilità per ottanta
persone di prendere parte al nostro corso che quest’anno è sostenuto da un
significativo contributo economico della Sezione Soci Volterra della UniCoop Firenze che ci
permetterà di svolgere anche attività sul campo; inoltre UniCoop ha inserito il
nostro Corso nel suo giornale l’ “Informatore” che esce in tutta la regione.
Il corso è aperto a tutti ed avrà un costo di
10 euro a persona, che si riduce ad 1 euro per i soci Coop. La novità della quota di iscrizione si rende
necessaria perché abbiamo in programma di visitare almeno un sito archeologico
al di fuori della nostra città e potrebbe servire finanziare una gita in
pulman.
Per le iscrizioni sarà possibile utilizzare la nostra mail sosvolterra@libero.it,
l’ufficio della Pro Volterra oppure il numero 329-4172527. Al momento
dell’iscrizione sarà necessario comunicarci nome, cognome, indirizzo, telefono,
ed una mail di riferimento. Le lezioni si terranno a partire dalle ore 17.00 dei
giorni 7-14-21 e 28 Marzo; durante le prime lezioni, d’accordo con i
partecipanti decideremo il programma delle lezioni “sul campo”.
Le prime due lezioni saranno di
riepilogo e approfondimento rispetto al corso precedente, mentre le successive saranno teoriche e pratiche,
volendo in questo modo avvicinarci all’attività dell’archeologo. Alla fine del
corso sarà rilasciato un attestato di frequenza a chi non abbia fatto più di
due assenze.
Desideriamo
ringraziare la UniCoop, la Pro Volterra
e il Comune di Volterra per la sensibilità dimostrateci e i Docenti Dott. Alessandro Furiesi e signora
Giovanna Calvani per la loro disponibilità. Vi
aspettiamo numerosi.
Associazione S.O.S. Volterra
& "Gruppo
Archeologico Velathri"
Noi si, siamo modesti...
La
firma “Partito Democratico – Volterra” occupa una pagina de l’ultima La
Spalletta per fare una analisi del livello culturale degli interventi
che ci “siamo assunti di fare, ramazzando qua e la per Volterra,
tagliando erba e simili”, “muovendoci e agendo come una forza di
fiancheggiamento alla maggioranza del Comune, una associazione politica più di
volontariato”.
Non procediamo ulteriormente con il virgolettato perché dovremmo
riprodurre tutto l’articolo, fra l’altro
ben scritto e circostanziato come ci si aspetta da un professore. Noi di SOS
Volterra, lo ripetiamo ancora una volta, siamo persone semplici, ma se
cominciamo a destare un così forte interesse nelle forze intellettuali di un
grande partito ci viene il dubbio che forse la nostra attività ne minaccia in
qualche modo la supremazia culturale già stanca e debilitata da un nome mutevole, indebolita dal perpetuarsi ininterrotto dei
dirigenti, divisa dalle tante correnti interne, fino a vedere minacce da tutte le parti piuttosto che al suo interno.
L’associazione SOS Volterra nel decidere le proprie attività non si è mai
preoccupata se queste fossero gradite ai molti partiti di sinistra o a quelli
di destra o di centro e nemmeno alle Liste Civiche; noi viviamo a Volterra e le piccole cose che facciamo le facciamo con
lo stesso spirito che ci animerebbe se potessimo farle molto più grandi e importanti, con entusiasmo
e soddisfazione.
Purtroppo il piacere che ci procurano questi due sentimenti viene smorzato dall’astio che ci dimostra
questo signore anzianotto, un po’ retrò, un po’ geloso e molto presuntuoso; per
niente tollerante. Insiste ancora sulla
“ragione culturale”, dimostrando l’intransigenza che lo assilla nei confronti
di tutti coloro che in un modo o in un altro sono vicini a colui che ha
inaspettatamente infranto i sogni di carriera del suo astro nascente.
E’ vero,
la nostra associazione ha preso forza quando ne è stato Presidente il Sindaco
Buselli; ne siamo amici sinceri e stimiamo il suo rigore e la sua grande
capacità organizzativa e lavorativa. C’è del grigio in questo? Siamo un cattivo
esempio per i giovani perché siamo amici del Sindaco e perché facciamo
volontariato? I Presidi, come lui sentenzia, dovrebbero tenerci lontani dalle
scuole? Noi crediamo fermamente che
dedicare con gioia parte delle proprie energie alla Città in cui si vive sia la
massima espressione civica, anche se così si può ridimenzionare la cultura di altri.
Si iscriva, professore, a "S.O.S. Volterra": vedrà che lavorare con noi le restituirà tranquillità e fiducia
negli altri e svecchierà il suo pensiero.
Le daremo un falcetto e una scopa e imparerà che il modo “militare e militante” che lei cita a
nostro proposito appartiene da moltissimo tempo solo alla sua generazione e
alla sua cultura.
Con orgoglio,
Associazione
S.O.S. Volterra
P.S.
Dall’articolo che segue potrà trarre ulteriori informazioni sulla nostra multiforme
attività.
Il vecchio e il nuovo
Essere spesso citati sulla stampa
locale da parte di un partito o da sigle a questo riferibili è un chiaro segno
della debolezza sociale di cui la nostra Città è purtroppo vittima da tempo; come
volontari di una associazione che ha come scopo quello di valorizzare Volterra
e le sue ricchezze storiche e culturali questo interesse da parte di chi ne ha
anche e soprattutto di più alti, non può che farci piacere: amplificare ciò che
facciamo, anche se solo parzialmente, contribuisce a diffondere il nome di SOS
Volterra fra i nostri concittadini aiutando il senso di emulazione che da
sempre cerchiamo di ispirare.
Raggiungere l’obbiettivo che sempre più persone si sentano impegnate a
contribuire al decoro urbano, alla valorizzazione dei beni archeologici, al
miglioramento in generale della nostra vita comune, sarebbe il grande successo
della nostra associazione; viceversa, rimanere da soli derisi e offesi da una certa partitocrazia che
si sente minacciata dai cittadini che si organizzano senza di loro, privi
dell’appoggio e della comprensione delle persone, messi in difficoltà da certi atteggiamenti,
sarebbe il successo completo della
cultura del menefreghismo e del disimpegno che tanto distingue il nostro
Poggio.
Il Partito Democratico definisce
il nostro lavoro “ramazzare qua e là per Volterra, tagliare erba e simili”;
altri potrebbero definirlo un passatempo: noi lo definiamo invece “impegnarsi per
migliorare la vita nella nostra città”. La
scarsa presenza della popolazione locale ai momenti collettivi è in contrasto
con l’alto numero di associazioni che sono presenti nel nostro Comune: segno
questo che molti cittadini che desideravano impegnarsi non si sono però mai
sentiti a loro agio nell’esprimere il loro senso di appartenenza alla vita
cittadina.
Non si è fatto abbastanza a Volterra per assecondare il senso di appartenenza al proprio
territorio, causando così le forti incomprensioni di cui oggi soffriamo. Il
senso di appartenenza ad una comunità permette ad un territorio di affrontare meglio
i momenti di crisi e poiché la partitocrazia in generale in questo momento è
vista più come fonte di interessi piuttosto che come valore di impegno civile
di una società democratica, invitiamo il PD volterrano a non peggiorare,
nell’interesse di tutti, questo giudizio già molto negativo.
Associazione SOS Volterra
domenica 8 gennaio 2012
BUON 2012 da SOS Volterra
Il
tempo vola e ci troviamo un’altra volta alla fine di un anno. Il 2012 sarà per
noi ricco di iniziative ma questo è il momento di fermarci e tracciare un
bilancio dell’anno appena trascorso. Diverse
sono state le cose fatte e ci piaceva condividere con voi il nostro operato. In
sintesi questo è l’elenco delle principali attività realizzate nel 2011:
· Pulizia di Docciola: scalinata, terrazzamenti e scarpata
· Ripulita alla fontanella di via di sotto e alla nicchia
in cui è contenuta
· Pulizia, in accordo con provincia e comune, della
fontanella in località Fontanella
· Organizzazione, in collaborazione con il comune, del
corso di archeologia con 50 partecipanti e nove incontri che si sono svolti da
febbraio a maggio. (Ci preme a tal proposito ringraziare ancora il Dot.
Alessandro Furiesi la Signora Giovanna Calvani e il
signor Stefi Salvadori per la disponibilità dimostrata. Ne approfittiamo per
anticipare che vorremmo replicare l’iniziativa nel 2012)
· Inaugurazione della Banca Intercomunale Audiovisivi
presso la biblioteca comunale, con materiale di SOS Volterra e Volterra
Television dato in comodato al comune
· Pubblicizzazione e partecipazione all’incontro che le
ferrovie dello stato hanno organizzato a Cecina con gli utenti delle linee
ferroviarie tirreniche. Insieme ai presenti abbiamo sottolineato gli
innumerevoli problemi che attualmente esistono nella tratta Saline – Cecina.
· Creazione a Pistoia, insieme al Comitato ospedale
della Lunigiana e al Comitato ospedale del Casentino, del CREST (Comitato
Regionale Emergenza Sanitaria Toscana). Il comitato si propone di opporsi alla
chiusura o ridimensionamento di quegli
ospedali che si trovano in zone montane e disagiate e che oggi vedono la scure
dei tagli sempre più minacciosa.
· Siamo stati presenti alla manifestazione contro la
discarica di Riotorto. Progetto che fortunatamente non ha avuto un seguito
· Siamo stati presenti al convegno sulle Vie Francigene
· Abbiamo contribuito, in accordo con il Comune e la Pro Volterra, al recupero
delle lettere del monumento a Giuseppe Garibaldi in fondo ai ponti.
· Creazione di un
presepe natalizio nell’atrio del palazzo comunale
Spesso
veniamo criticati. Ringraziamo chi lo fa perché ci dà la possibilità di
migliorarci… però se i “criticanti”
diventassero anche operativi Volterra ne trarrebbe sicuro vantaggio!
Sos Volterra
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